Antonia Malatesta, per pochi anni duchessa di Milano di Laura Malinverni
Figlia di Andrea Malatesta e di Rengarda Alidosi, Antonia nacque a Cesena attorno al 1390. Perse la madre da bambina: suo padre Andrea, o come veniva generalmente chiamato “Malatesta da Cesena”, che oltre a governare la città di Cesena era anche un valente condottiero, amava l’arte e si dilettava a scrivere sonetti, ma era estremamente duro con la moglie ed esercitava la giustizia con crudeltà: Rengarda Alidosi morì di veleno propinatole dai suoi stessi parenti, determinati ad assecondare i sospetti del marito su una sua presunta infedeltà.
Alla morte del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, alcuni rappresentanti della famiglia Malatesta entrarono a far parte del Consiglio di reggenza milanese: l’obiettivo dei Malatesta era legarsi alla famiglia viscontea, trovando in Milano ospitalità e appoggio politico che confermasse il loro potere su Cesena. Carlo Malatesta, fratello maggiore di Andrea e quindi zio di Antonia, era stato uno dei fedelissimi cortigiani di Gian Galeazzo, ritirandosi dalla corte viscontea dopo la morte di questi, ma venne richiamato dal nuovo duca Giovanni Maria, che riconobbe in lui una figura gradita ai milanesi e dotata di grandi capacità diplomatiche. Carlo Malatesta riuscì a contrattare con il Papa accordi politici vantaggiosi per entrambe le famiglie, Visconti e Malatesta.
Erano tempi difficili: tutto il dominio visconteo era in stato di agitazione, e rinascevano gli scontri fra famiglie e fra fazioni: Monza, Busto Arsizio, gli stessi sobborghi milanesi erano soggetti a scorrerie da parte di Facino Cane e di Estorre Visconti. In primavera Carlo Malatesta riuscì a convincere il duca a prendere in moglie Antonia: divenuto governatore di Milano, lo zio di Antonia era ormai un uomo di grande potere.
Il 1º luglio 1408 la ragazza entrò a Milano da Porta Romana, accompagnata dal padre, e sfilò sino al Duomo, dove fu sposata solennemente al duca Giovanni Maria. L’acquisita parentela con il duca di Milano fece del padre di Antonia un cortigiano del duca e un suo provvisionato, e Andrea Malatesta svolse infatti regolare attività militare con una propria compagnia in Lombardia nel 1409. Subito dopo, però, per disaccordi nel consiglio ducale preferì lasciare Milano e rientrare nei suoi possedimenti.
La situazione di Antonia a corte non dovette mai essere serena: suo marito aveva una personalità umorale e fragile, incline agli eccessi, agli scatti d’ira, alle follie e persino alla crudeltà: si circondava di levrieri e mastini ai quali era solito dare in pasto i nemici, ma era ben poco abile nello scegliere i consiglieri. Ovviamente non era innamorato di Antonia e i due non ebbero figli.
Il 16 maggio 1412, mentre si recava nella chiesa di San Gottardo, un folto gruppo di congiurati, fra i quali erano appartenenti delle maggiori famiglie nobili milanesi, pugnalò a morte il duca.
Il suo successore Filippo Maria Visconti permise ad Antonia di continuare a condividere il governo del ducato per diversi mesi. Temendo però per la sua vita, visto che la corte di Milano era un covo di intrighi e cospirazioni e il ducato lasciato da suo marito in dissoluzione, Antonia dopo poco si ritirò a Cesena: le fu concesso di mantenere il titolo di duchessa di Milano.
Sono le ultime notizie che abbiamo di lei, perché della sua vita seguente non si sa nulla, nemmeno l’anno della sua morte.

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È autrice del saggio “La cucina medievale: umori, spezie e miscugli” (Italia Medievale, 2016) che si può acquistare online cliccando qui !