Il cristianesimo occidentale e l’organizzazione ecclesiastica

di Raffaela Tortorelli.

CHRISTIANITAS ET DE MORIBUS ECCLESIAE CATHOLICAE MEDIAE AETATIS INTER VI-XII SAECULA

IL CRISTIANESIMO OCCIDENTALE E L’ORGANIZZAZIONE ECCLESIASTICA. CONTINUITÀ – INNOVAZIONE – SCISSIONE TRA IL TARDO ANTICO E IL MEDIOEVO

Le grandi figure e i grandi avvenimenti di cui si discorre in questo saggio, sono stati scelti con l’intento di cogliere i momenti critici o più significativi della sua storia. Impero e cristianesimo con le loro relazioni reciproche, creano una coscienza di universalità politica e religiosa.Lo scopo del lavoro e i criteri a cui è stato informato, cioè la sua natura problematica, il suo andamento ora sommario ora individuale, è tratteggiato con articolazioni e strutture, significate in una linea di “periodizzazioni” che va dal VI sino al XII secolo, in tale periodo si è sviluppata l’identità religiosa dell’Occidente cristiano, infatti, a partire dal VI secolo, si apre una nuova fase storica.

Dopo il tentativo di Giustiniano (527-565) di ricostruire l’impero nella sua dimensione mediterranea e di riaffermare il potere sulla tradizione giuridica romana (il Codice giustinianeo proclamava libertà ed uguaglianza di tutti gli uomini, migliorando la situazione degli schiavi, nel campo religioso si impegnò in una dura lotta contro i monofisiti) si assiste ad un processo di differenziazione tra i due poli: Oriente ed Occidente.

I motivi possono essere di diversa natura: di fondamento teologico in merito alla sola natura divina di Cristo; l’iconoclastìa con Leone III (dinastia greca degli isaurici) il quale emanò un decreto contro il culto delle immagini provocando violenti disordini; problemi ecclesiastico-istituzionali circa il primato fra le sedi di Roma e quella di Costantinopoli; problemi politici, legati maggiormente all’atteggiamento di Bisanzio nei confronti dei territori occidentali e in particolar modo dell’Italia; la diversità culturale evidente nella diversità linguistica, greca da un lato e latina dall’altra. In questo processo di differenziazione non si può parlare di una rigida o vera e propria separazione fra il cristianesimo occidentale e cristianesimo orientale, è lecito parlare di un “confine accessibile” poiché l’identità religiosa dell’Occidente si sviluppa proprio dalla spiritualità, dalle istituzioni monastiche, dal confronto teologico, identità proprie dell’Oriente cristiano [1].

Se intercambiabile e accessibile è il confine verso Oriente, altrettanto simili si possono definire i confini ad Occidente: si pensi alla Germania che nel corso del VII-VIII secolo era una terra di missione, successivamente terra di conquista dei Carolingi, e ancora, si pensi alla strutturazione politicaecclesiastica con l’età degli Ottoni; fu proprio la politica ottoniana a far leva sul clero, ricordiamo il privilegium Otonis o Ottonianum, con il quale l’imperatore Ottone I (†973) confermava a papa Giovanni XII le donazioni fatte da Pipino e Carlo Magno, ottenendo in cambio il controllo imperiale sulle elezioni papali. Ottone è ricordato anche per la politica dei vescovi-conti.

Tenendo conto di tutte le articolazioni geostoriche, possiamo definire l’Occidente come una sorta di costruzione policentrica e stratificata, strutturata da un lato sull’omogeneità legata alla comune religione cristiana, dall’altra si struttura la diversità, una diversità etnica che influisce non solo sui caratteri della cristianizzazione ma anche sulle forme della religiosità stessa.

[1] AA.VV., Storia della santità nel cristianesimo Occidentale. Collana Sacro/Santo (nuova serie), 9, Roma 2005, pp. 15-40.

Raffaela Tortorelli

Laureata in lettere indirizzo moderno, tesi in storia medievale sotto la direzione scientifica del prof. Cosimo Damiano Fonseca, uno dei più grandi storici del Medioevo, dottorato di ricerca in storia del Cristianesimo e delle Chiese-agiografia: fonti e metodi. Assistente parlamentare (Camera dei Deputati). Autrice e co-curatrice della miscellanea storica: Omnia religione moventur. Culti, carismi ed istituzioni ecclesiastiche: Studi in onore di Cosimo Damiano Fonseca (Congedo editore, 2006) e autrice di Mezzogiorno medievale e popolamento rupestre pugliese: aree e luoghi di culto, pubblicato con la Società Internazionale per lo Studio dell’Adriatico nell’Età Medievale.

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