Domande sul Medioevo: in cerca di risposte

Maestro di Campodonico, Crocifissione, affresco staccato dall’abbazia di San Biagio in Caprile in Località Campodonico nei pressi di Fabriano e conservato nella Galleria Nazionale delle Marche

Domande sul Medioevo: in cerca di risposte di Simonetta Torresi

La maggior parte degli antichi archivi di Ravenna sono “scomparsi” così molti archivi Umbri, per quanto riguarda gli archivi dei comuni della regione Marche, la storia tramanda che, o sono scomparsi in un incendio o sono stati rubati, tutti. Vista la capillarità degli eventi infausti più di casualità si dovrebbe parlare di vera e propria spoliazione e non sembra un caso che ancora alla fine di ‘700 il generale Napoleone Bonaparte, con il trattato di Tolentino (MC) firmato assieme ai rappresentanti del papa, chiede ed ottiene 500 antichi manoscritti da portare in Francia. La maggior perdita di documenti, però, almeno per quanto riguarda le Marche, avviene attorno alla metà del XV secolo. Tanto ha determinato il fatto che la storia precedente a tale data, della regione, se non per frammenti casuali, non è stata scritta. Le Marche sono considerate una regione marginale per i più sconosciuta dove qualche esercito a volte è passato a fare scorribande … nulla più. Eppure, tanto anonimato, non coincide con quanto c’è sul territorio … corredi funerari di epoca Celtica e Picena in una gran moltitudine di tombe di pregio altissimo tanto che alcune di queste sono riconosciute essere come tra le più ricche di tutto il bacino del mediterraneo; con l’Europa non si fanno neppure paragoni … un esempio la tomba della “regina” di Numana (AN) o il sepolcreto di Pitino di San Severino (MC) ma ancora, andando avanti nel tempo, tombe Longobarde con corredi unici come quelle di Castel Trosino oggi frazione di Ascoli Piceno, il loro contenuto si trova in Ascoli, in Roma e in New York. Ma ancora, non si superano i dieci chilometri per trovare siti archeologici, visitabili e non, portati alla luce o lasciati interrati, uno appresso all’altro, città “romane” per lo più originate da insediamenti precedenti all’epoca romana, una concentrazione così forte nel territorio da apparire come un unicum nel pur vasto e ricco patrimonio archeologico italiano. Ma ancora, su molte di queste città, preromane picene o celtiche e/o greche poi romane, riedificazioni medievali, come Fermo, Osimo (AN), Septempeda oggi San Severino (MC) … a segno di siti mai abbandonati e città medievali costruite ex novo, castri, fortificazioni, castelli con una eccellente qualità del costruito segno evidente di una grande quantità di denaro e di notevoli capacità tecniche. A ciò si uniscono i tantissimi affreschi di epoca medioevale, meravigliosi, ancora visibili, usciti dal pennello di grandi sconosciuti maestri formati dalle allora tantissime scuole locali di pittura, che nel loro stile anticiparono i tempi, come il maestro di Campodonico, anche rispetto all’Umbria e alla Toscana. Certo è che, nel successivo, un Gentile da Fabriano o un Raffaello da Urbino ebbero di che attingere per fare grande la loro arte. Oggi purtroppo molte opere pregevolissime rischiano di scomparire per sempre … quelle collocate nel cratere del sisma dello scorso anno … la regione Marche è stata la più colpita ma … anche qui … Ancora, riguardo al costruito, ancora visibile e funzionante, abbazie di ogni forma e dimensione, alcune enormi per l’epoca in cui vennero edificate … stili diversi che attestano la presenza di innumerevoli ordini monastici, ognuno con il proprio concetto di spiritualità e quindi anche di architettura.

Chiesa di San Giusto a San Maroto – Pievebovigliana (MC)

Le antiche innumerevoli strade e gli antichi porti voluti e fatti costruire da imperatori in quel territorio che l’ufficialità dichiara essere stato sotto la giurisdizione del papa – re: lo Stato Pontificio; – ne è esempio il porto di Recanati (Mc) voluto e fatto costruire dall’imperatore Federico II, come testimonia uno dei rari documenti scampati – come poteva permettere il papa, monarca di quelle terre, che un sovrano straniero ordinasse un’opera sul proprio territorio? Ancora, da evidenziare una differenziazione incredibile di coltivi come attestano recenti pubblicazioni sulle varietà presenti nelle Marche. Ma pure, “l’invenzione della carta” Pioraco (MC) e Fabriano (AN) si contendono la primogenitura. Due università storiche, Camerino (MC) e Macerata, divise tra loro da un fazzoletto di terra … eppure ciò, non fa né “cultura” né “notizia”, come ebbe a scrivere Fusari nella prefazione di un mio lavoro; nelle Marche, a leggere quanto finora prodotto dall’ufficialità, vi abitavano solo pastori, contadini e pescatori – a seconda se si era residenti in montagna, in collina o sul litorale – ma questi, anziché essere analfabeti erano estremamente istruiti!!! Molti di loro, addirittura, si segnalano come docenti all’università della Sorbona di Parigi come ad esempio i francescani Giovanni Minio di Morrovalle (MC) e Corrado Milani di Ascoli Piceno. Senza contare poi la possibilità che molti ebbero di diventare addirittura papa, la serie dei papi provenienti dal territorio marchigiano è impressionante. Si potrebbero scrivere pagine e pagine di quanto c’è nel territorio in questione che non collima con la visione esclusivamente agreste che si è voluta dare alla regione ma non avrebbe senso … queste mie poche righe possono essere sufficienti, certo è che non si può tralasciare come alla fine del ‘200 in un terreno ubicato allora all’interno del territorio comunale di Recanati (MC) in località Loreto, fu lasciata, abbandonata alla furia delle intemperie e dei balordi, senza neppure una protezione, così l’ufficialità, la reliquia più importante della cristianità: la Santa Casa di Nazareth.

Santa Maria a Pié di Chienti – Montecosaro (MC)

Che le mura della Casa di Loreto siano proprio quelle di Nazareth, ormai è accertato da studi scientifici così come certi sono coloro che la fecero trasportare, via mare, e coloro che si accollarono le spese di viaggio. Ma come, i pisani che imbarcarono nelle loro navi la terra dei luoghi santi, ne fecero, in Pisa, il primo Campo Santo della cristianità mentre la Casa di Nazareth veniva lasciata a se stessa in mezzo al nulla? Perché la Santa Casa non venne portata a Roma dove era il papa o in Francia visto che francesi furono coloro che la trasportarono e francese, sempre secondo l’ufficialità, fu il primo che la dipinse? Ai primi del ‘300 poi, secondo la documentazione presente in Recanati (MC), la maggioranza dei pellegrini erano tedeschi, di marchigiani neppure l’ombra! Ma chi erano i marchigiani di allora? “Gli abitanti della zona risultano signori che hanno origine dalla stirpe dei Franchi. Tali sono almeno i più ricchi e potenti, perché ben poco si sa dei sottomessi (…) Nei documenti infatti, dopo il nome proprio delle persone, si dice: Franco del genere Francorum qui ad legem salicam vivit. All’inizio degli atti giuridici i Franchi fanno riferimento alle leggi degli imperatori carolingi e l’atto è firmato da testimoni di razza franca; anche l’investitura al possesso del terreno era fatto secondo il loro uso. La proprietà terriera dei Franchi era ingente, se un solo signore poteva donare al vescovo mille moggi (…) Queste potenti famiglie dei Franchi risiedevano in luoghi fortificati di loro proprietà come il Castello di Sancto Joanne, Castello de Sancto Cesario ove vollero redigere le concessioni e vendite fatte al vescovo. Il castello era anche una difesa del patrimonio pecuniario. Sembra che i Franchi possedessero anche beni mobili, se potevano sancire penalità di otto libbre d’oro e di otto pondera d’argento. Attigue ai beni venduti o donati, esistevano altre terre di proprietà loro o dei loro parenti” e tanto riguardante la valle del Potenza (Mc) nei secoli X – XIII secondo “Studi Maceratesi” ripreso in “La Storia dei Popoli delle Marche ovvero l’Origine d’Europa” dalla sottoscritta che, con tale corposo lavoro, più di seicento pagine fitte, descrive una geografia della storia diversa da quella ufficiale. Ma qui non voglio parlare di questo lavoro, da questa regione periferica dove in un lontano 26 dicembre nacque “per caso” lo “Stupor Mundi”, imperatore Federico II, a Jesi, in provincia di Ancona, quest’ultima espugnata da suo nonno, Federico Barbarossa, diversi anni prima, cerco risposte alle mie domande. Cerco qualcuno che possa dire perché a fronte di una tale ricchezza presente nelle Marche, là dove la Storia, soprattutto medioevale, è ufficialmente accaduta, parlo in particolar modo della Francia e della Germania, non si trovano affreschi risalenti a tale periodo, non si trovano resti archeologici di città, lì dove l’ufficialità pone l’Aquisgrana di Carlo Magno, gli archeologi tedeschi non sono riusciti, per loro stessa ammissione, a trovare una città, voi ne sapete qualcosa di più? La cappella carolingia che oggi si vede, è stata edificata in epoca tarda … sapete qualcosa in proposito? Per non parlare ad esempio di Parigi posta sull’isola all’interno della Senna.. gli archeologi hanno trovato resti dell’antica Lutetia romana ma dove la reggia dei re Merovingi? Ne sapete qualcosa? Ed anche le famose abbazie di Cluny, di Citeaux, .. cosa resta? Cosa si vede? Cosa hanno portato alla luce gli scavi archeologici? E di Saint Denis, di dubbia datazione, costruita in almeno quattro fasi dove non vi è traccia, nei sarcofagi vuoti, di un solo re di Francia, cosa sapete dirmi? Quanto vennero davvero costruite le famose Cattedrali di Francia, ma anche di Germania, come ad esempio il duomo di Colonia, in quale epoca presero la forma dell’oggi?
Sarei lieta se qualcuno potesse darmi ragguagli su quanto da me chiesto, per questo ringrazio la rivista “Medioevo” per avermi concesso ospitalità e tutti coloro che vorranno rispondermi.

Simonetta Torresi
Laureata e specializzata in materie scientifiche è docente delle stesse nelle scuole secondarie statali. Dal 1990 si occupa di ricerca storica ed ha partecipato come relatrice a numerosi congressi e convegni, inoltre, in veste di “esperto”, è intervenuta in diverse trasmissioni televisive e radiofoniche di carattere storico-divulgativo. Nella sua qualità di ricercatrice storica ha pubblicato i propri lavori su diversi giornali e riviste, ha curato l’organizzazione di alcune biblioteche private e collaborato, per alcuni progetti, con diverse scuole statali.
Pubblicazioni:
• La Valle degli Imperatori;
• Il Tempio di Santa Maria delle Vergini;
• Castelsantangelo sul Nera;
• Società Filarmonico Drammatica;
• La Massoneria a Macerata e nel suo Territorio;
• Discorso intorno a Pompeo Floriani;
• La classica gara in salita Sarnano-Sassotetto;
• La Storia dei Popoli delle Marche ovvero l’Origine d’Europa.
Con altri autori ha pubblicato:
• Santa Maria delle Vergini;
• Macerata di Carta;
• Dal Trattato di Tolentino all’Unità d’Italia.
Scrivi a Simonetta Torresi.
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