Duir Idromele
Una startup al servizio della bevanda più antica del mondo
Ultimamente si sente parlare più spesso di idromele, chiamato anche “bevanda degli dei”, “nettare degli dei” o vino di miele.
Iniziamo parlando di cosa non è l’idromele.
La parola “idromele” deriva dal greco “hýdor”, acqua e “méli”, miele.
Proprio a causa della sua radice greca, viene spesso confuso con il sidro (un fermentato a base di mele), la cui provenienza storica e geografica sono completamente diverse; quel “méli” che in italiano diventa “mele” genera appunto confusione ai non addetti ai lavori.
L’idromele non è nemmeno un liquore: ci sono alcuni piccoli produttori che vendono infusi alcolici di miele chiamandolo idromele, magari anche molto buoni, ma questo non ha niente a che vedere con il “vero” idromele.
Cos’è allora veramente l’idromele?
E’ la bevanda fermentata più antica che si conosca, ha attraversato i secoli e si è diffusa presso numerose popolazioni. Ne sono prova le tracce di pitture rupestri raffiguranti la raccolta di miele, risalenti alla fine del Neolitico, nonché le testimonianze lasciate in proposito dei popoli della grande Babilonia, dell’Antico Egitto, della Grecia, dell’Impero Romano, ma anche dell’America Latina, dell’Antica Cina, arrivando fino alle popolazioni celtiche e vichinghe, gran cultori della bevanda con i loro mitici racconti e cerimonie.
Probabilmente è nato prima della birra e del vino: a differenza della vite e del luppolo, infatti, l’idromele deriva da una materia prima naturale, il miele, che non ha bisogno di essere coltivata dall’uomo.
La sua scoperta sembra sia stata del tutto casuale: del miele rimasto accidentalmente all’interno di una sacca, probabilmente ricavata da uno stomaco di animale e utilizzata come borraccia, avrebbe permesso ai lieviti presenti nell’aria, di innescare il processo di fermentazione.
In Europa e in Italia, la sua diffusione è calata a partire dalla grande espansione della canna da zucchero come dolcificante e dal prezzo del miele che andava via via crescendo.
Soprattutto nel Bel Paese, le sempre più affinate tecniche birrarie e vinicole, hanno giocato un ruolo importante nel relegare l’idromele in un angolo, come se la storia per lui si fosse d’un tratto fermata.
Di recente, in paesi come Canada, Stati uniti e Polonia, l’idromele (in inglese “mead”) sta riprendendo vita: possiamo citare l’American Mead Makers Association, un’associazione no-profit di produttori di idromele, che negli ultimi anni ha registrato un aumento della produzione pari al 30%.
In Italia le persone che conoscono l’idromele, invece, sono una rarità confinate in nicchie, quali: gli appassionati di “celtismo”, di storie fantasy, di generi musicali particolari, di cultura medievale, fino ai frequentatori di feste di rievocazione, ed è proprio in queste occasioni che spesso il pubblico può assaporare l’antica bevanda, venduta nei banchetti di piccoli produttori: parliamo di apicoltori o semplici appassionati che producono idromele, spesso a livello casalingo.
Cosa fa Duir Idromele?
Dopo anni di studi e sperimentazioni, Duir idromele si propone con le sue ricette per uscire da un mercato di nicchia ed entrare in quello delle bevande alcoliche classiche, ripresentando l’idromele sotto una nuova veste.
Nasce a Padova con la missione di riportare l’idromele a nuova vita e farlo conoscere a tutti come bevanda alternativa a vino e birra, pronta per accompagnare i momenti di svago, le cene, e ogni occasione di festa.
In Duir idromele, si vive una buona contraddizione: da una parte la ricerca e la voglia di avere un prodotto il più vicino possibile alle ricette più tradizionali e antiche, dall’altra l’uso dei moderni supporti social e multimediali per raggiungere direttamente appassionati e non, per diffondere la missione che Duir idromele propone.
Duir è infatti la prima realtà italiana ad aver girato i primi spot italiani sul nettare degli dei, giocando tra storia e modernità (https://www.youtube.com/watch?v=6f3gzTowBRI o https://www.facebook.com/duiridromele/videos/1801086206778473)
Inoltre, è anche autore del primo crowdfunding italiano per promuovere la missione di diffondere l’idromele, aiutando così l’avviamento di un laboratorio a norma di legge e la produzione dell’idromele Duir. Per conoscere il crowdfunding di Duir, basta visitare https://www.produzionidalbasso.com/project/duir-idromele.
Il miele utilizzato è biologico, nel completo rispetto della natura: la missione implicita infatti è quella di aiutare anche i nostri apicoltori e di conseguenza anche le api che negli ultimi tempi stanno andando incontro ad una moria preoccupante: basti pensare che un terzo delle colture che fanno parte del nostro fabbisogno alimentare, dipende proprio dall’impollinazione naturale di queste piccole aiutanti.
È il momento giusto per fare qualcosa di utile in maniera divertente, proprio adesso che la natura ci chiede una mano, avendo riscoperto negli ultimi tempi la qualità e i benefici che solo i prodotti biologici possono offrire.
Scopri #berelastoria e diffondi l’idromele!
Web: http://www.duir.it.
Facebook: https://www.facebook.com/duiridromele.
Instagram: https://www.instagram.com/duiridromele.
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