I versi della morte

La Morte, nella mitologia greca figlia della Notte primordiale e dell’Èrebo e sorella del Sonno (il dio Morfeo), come tutti i maggiori archetipi è simbolo ambivalente, rappresenta la fine di ogni principio vitale e l’ineluttabilità del destino umano, ma possiede anche la capacità di rigenerare (immagine, questa, desunta dalla concezione ciclica del tempo e dall’osservazione delle fasi naturali della vegetazione e delle colture agricole). Nelle tradizioni misteriche (orfismo, culti dionisiaci e misteri eleusini) è associata ai riti di iniziazione e di passaggio; nelle dottrine come il platonismo, la cabala, l’ermetismo e l’alchimia è ritenuta tappa fondamentale per l’elevazione spirituale e unica possibilità concessa agli uomini per affrancarsi dal corpo e dal ciclo delle rinascite; per il Cristianesimo è principio dinamico fondamentale, poiché, attraverso la figura del Redentore, consente il riscatto dal peccato, dunque la rigenerazione, la resurrezione e la vita eterna.
In età medievale la Morte rappresentava la fine di ogni principio vitale e l’ineluttabilità del destino umano: fu allora che nell’iconografia assunse l’aspetto terrificante di uno scheletro (immagine diffusasi a partire dalle illustrazioni dei Trionfi di Petrarca) che regge in mano una falce (attributo del tempo) e una clessidra (simbolo del trascorrere del tempo e delle stagioni e della caducità dell’esistenza), o un arco armato di frecce (retaggio degli attributi di Apollo, Diana e Saturno, divinità iniziatiche che, nell’antichità, presiedevano alla nascita e ai diversi momenti della vita, fisica e spirituale, dispensando abbondanza o causando malattie e morbi), oppure di un demone dalle sembianza scimmiesche o caprine (l’ibrido fra l’uomo e l’animale è motivo derivante dalla demonizzazione di alcune divinità pagane come Pan e i Satiri).
O ancora fu rappresentata in sembianza di uno spettro, o di un’ombra, oppure di un cavaliere solitario (immagine mutuata dall’Apocalisse di San Giovanni), come nell’incisione del 1513 di Albrecht Dùrer, Il cavaliere, la Morte e il diavolo, in cui il cavaliere solitario, che, imperturbabile, si staglia contro un lugubre sfondo roccioso, allude al motivo del viaggio negli Inferi (per alcuni, invece, rappresenterebbe la fede cristiana, la cui saldezza permette di vincere le oscure forze del male); il cavallo livido (il cavallo è simbolo dalla natura duplice, sia solare, associato all’energia vitale, sia sotterraneo, associato al mortifero) secondo il folklore anglosassone e tedesco è il destriero della Morte (il Vasari, affascinato dal superbo animale, annotò: si vede il lustrare dell’arme e del pelo di un cavallo nero)1, il diavolo, rappresentato come un mostro equino, con corna e zampe di caprone, lunghe orecchie a punta e muso di cinghiale, personifica l’incubo notturno (i termini cauchemare e nightmare -incubo- contengono nel suffisso mar la radice della parola morte), e la Morte, con la testa cinta da una corona regale (regina del mondo), che agita la clessidra indica l’approssimarsi dell’ora della fine…

Francesca Santucci

Francesca Santucci, napoletana, poetessa e scrittrice, è stata premiata in concorsi sia di poesia che di narrativa.
Ha all’attivo diverse pubblicazioni, in poesia e in prosa, prefazioni, recensioni ed articoli giornalistici; è presente con poesie e racconti in antologie collettive e raccolte multimediali (case editrici Book, Seledizioni, CE.AR.C., Centro Incontri, Ursini, Penna d’Autore, Il Filo, I fiori di campo, Aletti, Carta e penna, Akkuaria, Kimerik, etc.).

Suoi articoli sono stati pubblicati sul periodico napoletano Campania oggi, sull’Eco di Bergamo, sulla rivista letteraria “Il notiziario per i soci italiani della Brontë Society”, ed on line su vari siti, tra cui “Senecio”, dedicato all’antico.
Nel 2003 l’artista siciliana Pinina Podestà ha illustrato ad olio la sua poesia, “Schiava“:
Nel 2004, da un progetto di Pinina Podestà, ha partecipato alla composizione collettiva in digitale, “Sospesa“:
Nel 2005 ha partecipato alla 51ma Edizione -Isola dei poeti- della Biennale di Venezia.
Il 14 maggio 2006, nel corso della trasmissione per la festa della mamma, dalla radio che trasmette dal Canada, F.M. 100.7 o A.M. 1540, alcune sue poesie dedicate alla madre sono state lette in diretta dalla prof. ssa Antonia Chimenti e, sempre dalla radio italo-canadese Chinradio, è stata intervistata in diretta dal giornalista Cristiano De Florentiis.
Nel 2006 l’artista siciliana Pinina Podestà ha illustrato ad olio e in digitale la sua poesia “Momento perfetto” ed insieme hanno realizzato una composizione in digitale, “The abiss“.
Nel 2007 una sua fiaba, “La favola del sole e della luna,” è stata musicata dal cantautore Pino Barillà, ed il pittore Arturo Bonanomi ha illustrato a tempera una sua poesia, “Ad una rosa”, pubblicata in tiratura limitata dalla casa editrice Pulcinoelefante.
Nel 2007 un suo testo è stato scelto per il pannello del perdono (concesso da Sara Noris, la madre di Pierina Morosini, al brutale assassino della figlia), esposto all’interno del nuovo museo, dedicato a Pierina Morosini, presso la Chiesa parrocchiale di Fiobbio di Albino (Bg), il suo paese nativo, inaugurato il 28 ottobre 2007.

PUBBLICAZIONI
Suggestioni e meraviglie, (KMERIK, ottobre 2009), saggi su temi e personaggi fra Seicento e Settecento.
La rondine (A.L.I Penna d’autore, agosto 2009), fiaba illustrata dall’autrice.
I due uccellini (EDIGIO, aprile 2009), fiaba illustrata.
Madrefiglia (A.L.I Penna d’autore, marzo 2009), poesie e racconti.
Virgo virago (AKKUARIA, gennnaio 2008), saggi sul femminile.
Scrivo, e il cuore più non soffre ( EDIGIO, settembre 2007), poesie.
Ad una rosa (PULCINOELEFANTE, luglio 2007), poesia illustrata.
Rosa e croce (CARTA E PENNA, maggio 2006), poesie.
Messaggi dall’antichità, (KMERIK, settembre 2005), saggi su temi dell’antichità.
Napoli di ieri (A.L.I. PENNA D’AUTORE, 2005), racconti napoletani.
Racconti e fiabe (A.L.I. PENNA D’AUTORE, 2004).
Donne protagoniste (IL FOGLIO, 2004), profili di donne variamente attive.
Donna non sol ma torna musa all’arte (IL FOGLIO, 2003), raccolta di saggi su poetesse e scrittrici dall’antichità al Novecento.
L’ultimo viaggio (IL FOGLIO, 2002), poesie.
La vana attesa (A.L.I. PENNA D’AUTORE, 2000), poesie.

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