Il Castello di Aymavilles (AO)

12032188_945923262130673_1107820273427147247_ndi Patrizio Rossi

Castello di Aymavilles, Aymavilles, (AO)
Il castello di Aymavilles è un caratteristico castello della media valle valdostana nel comune omonimo.
Situato su una collinetta morenica, l’edificio ha una pianta quadrangolare, ma al posto degli angoli vi sono quattro torri cilindriche dotate di caditoia.
Dal 2004 è soggetto a interventi di restauro che lo rendono ancora oggi inaccessibile. Sarà fruibile a partire dal 2017. Sorto su una collinetta morenica che degrada verso la Dora Baltea, il castello è sito in un’ottima posizione di avvistamento per controllare il passaggio nella valle centrale dove si sviluppava la via delle Gallie, che collegava Mediolanum a Lione, e verso la val di Cogne, per l’estrazione di marmo. Le prime tracce dell’edificio risalgono al 1287 quando era una casaforte simile al castello di Écours a La Salle o al castello di La Mothe a Arvier, con un muro di cinta per la difesa della popolazione in caso di pericolo, sul modello dei castelli di Cly e di di Graines.
Il castello degli Challant
Nel 1354, i conti di Savoia affidarono il castello a un ramo della famiglia Challant, denominata in seguito Challant-Aymavilles. Venne aggiunto un piano e allargato verso ovest il donjon. Aimone di Challant ordinò la costruzione di un secondo muro di cinta, di un fossato e di un ponte levatoio. All’inizio del Quattrocento, per volere di Amedeo di Challant, furono aggiunte le quattro torri dotate di beccatelli (due a motivi guelfi e le restanti a motivi ghibellini), leggermente diseguali nelle dimensioni e collegate tra loro da un sistema di gallerie e logge, oltre che a delle torrette di difesa sulle mura di cinta. Le pietre utilizzate furono il tufo e il travertino. Accanto alla struttura sorge ancora oggi un piccolo edificio con tetto tradizionale in pietra che un tempo ospitava le stalle. Nel 1728, per volere del barone Giuseppe Felice di Challant (Joseph-Félix de Challant), le fortificazioni esterne furono demolite e il castello, che da quel momento restò praticamente immutato fino ad oggi, diventò un maniero dotato di parco e caratterizzato da uno scalone monumentale all’ingresso e una grande fontana. Per volontà di Joseph-Félix de Challant vennero realizzare anche le logge barocche tra le torri. Queste ultime trasformazioni fecero sembrare l’edificio di stile rococò. Il 18 ottobre 1804 si spense nel castello di Aymavilles Maurice-Philippe de Challant-Châtillon, l’ultimo discendente maschio della famiglia Challant.
Il castello oggi
A seguito di questo evento il castello cominciò a essere venduto a privati: il primo fu il conte Clemente Asinai Verasis di Castiglione, nel 1870, a cui seguì nel 1882 il senatore Giovanni Bombrini. Risale a questo periodo il ritrovamento, nelle soffitte del castello, di due tavole rappresentanti la Madonna e l’Arcangelo Gabriele. Nel 1970 fu acquistato dallo Stato e ora appartiene all’amministrazione regionale. Quest’ultima ha cominciato sin dal 2004 la progettazione della serie di lavori di restauro mirati alla riapertura del sito al pubblico. A maggio 2013 la regione ha dato notizia dell’inizio dei lavori e del fatto che l’apertura al pubblico è prevista per il 2017.

 

1000355_606825122707157_890923025_nPatrizio Rossi
Per contattare l’autore scrivi a: info@italiamedievale.org
CATEGORIE
CONDIVIDI SU
Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
WhatsApp
Email
Stampa
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.