Le città italiane furono all’avanguardia in uno dei periodi di maggiore espansione nella storia europea, il Medioevo. La corporazione professionale, l’assegno bancario, la polizza assicurativa e il commercio laniero, grande industria internazionale del Medioevo, furono tutte invenzioni italiane. Con il suo bagaglio di mezzi finanziari, orgoglio civico e conoscenze tecniche, la popolazione cittadina dell’Italia medievale si fece promotrice della più vasta campagna di edilizia pubblica mai verificatasi dall’antichità. Un fenomeno di questo tipo implicava l’esistenza di una cultura dinamica che, nei suoi momenti migliori, riabilitò pienamente il lessico dell’antica Roma repubblicana: civico, civilizzato, civile.
– Randolph Starn, Ambrogio Lorenzetti, Palazzo Pubblico a Siena, S.E.I., Torino, 1996.
Come spesso accade, sono proprio gli stranieri a ricordarci, se non addirittura a farci scoprire, le meraviglie del nostro paese. Randolph Starn, docente di Storia presso l’Università di Berkeley in California, riassume perfettamente, in queste poche righe, il pensiero che ci ha guidato nella costituzione dell’Associazione Culturale Italia Medievale: la convinzione, cioè, che questo immenso patrimonio d’arte e cultura sia ancora poco conosciuto e scarsamente valorizzato, proprio nel paese che lo ospita.
Tutti gli studiosi sono concordi nell’assegnare al Medioevo italiano un ruolo di estrema originalità e di grande importanza nell’ambito della storia europea dello stesso periodo. Nel corso di quei mille decisivi anni, si sono infatti succeduti nel nostro paese, Goti, Bizantini, Arabi, Longobardi, Franchi, Normanni, Svevi, Angioini, lasciando tracce indelebili del loro passaggio, della loro cultura, della loro arte.
L’Italia, inoltre, ha visto svilupparsi forme e situazioni del tutto uniche, basti pensare alle Repubbliche Marinare, all’epopea comunale, al fenomeno dell’incastellamento, alle Signorie. Per secoli il nostro paese è stato non solo terra di conquista, ma anche e soprattutto punto di riferimento per la sua cultura, per il diritto e la medicina, per la pittura e la scultura, per la poesia e la letteratura, per le sue esperienze finanziarie, per il commercio e per l’industria manifatturiera.
Un’infinità di testimonianze di quell’epoca arricchiscono e abbelliscono le nostre moderne città, i nostri borghi, le nostre campagne. Eppure, ancora oggi, si assiste ad un profondo disinteresse per questo patrimonio che il mondo intero ci invidia. Ancora oggi non è raro ascoltare o leggere i soliti luoghi comuni sul Medioevo buio e barbaro, così come non è difficile osservare una parte consistente di questo bene comune abbandonata al suo destino, non opportunamente valorizzata e salvaguardata, quasi soffocata dall’attenzione rivolta all’epoca classica o a quella rinascimentale.
Per nostra fortuna, però, negli ultimi anni si è andata sviluppando una nuova sensibilità, soprattutto grazie al fenomeno della moda del Medioevo. La nascita di una miriade di gruppi di rievocazione storica, il proliferare di feste e palii, il parallelo fenomeno della rete Internet, hanno finalmente permesso di cambiare direzione e stanno contribuendo attivamente alla riscoperta e alla rinascita di questo immenso patrimonio di arte e cultura.
Oggi il Medioevo è di moda, nel cinema, nella musica, nel teatro. Pur nella diversità delle passioni, una notevole schiera di “amateur” sta riuscendo laddove altri hanno fallito, non hanno voluto o potuto agire, permettendo a tutti noi di scoprire finalmente un’eredità di altissimo valore in un contesto che, per caratteristiche climatiche, paesaggistiche, gastronomiche, si può a pieno titolo considerare unico al mondo.
Proprio per non disperdere le energie e ottenere il massimo risultato possibile abbiamo dato vita all’Associazione Culturale Italia Medievale, con l’ambizioso obiettivo di unire tutte le molteplici facce di questo fenomeno nel comune e prioritario intento di rendere al Medioevo italiano il ruolo che gli spetta di diritto e avvicinare alle sue bellezze il maggior numero di persone possibili. Nello stesso tempo, oltre a sensibilizzare le istituzioni ancora troppo latitanti, operiamo per raccordare il mondo della ricerca storica e scientifica con quello degli appassionati e dei protagonisti nei vari settori affinché ognuno, per quanto gli compete, possa offrire il suo contributo a questo processo, tanto importante quanto indispensabile.
Per le ragioni esposte in queste pagine, l’ACIM opera su tutto il territorio nazionale, in stretta collaborazione con accademici, appassionati, operatori del settore, utilizzando tutti gli strumenti che le moderne tecnologie ci mettono a disposizione. L’Associazione Culturale Italia Medievale non ha fini di lucro; vive delle quote associative, del personale autofinanziamento dei soci, di contributi liberamente elargiti da mecenati e simpatizzanti nonché da eventuali ausili da parte di Enti oltre che attraverso una serie di iniziative ed eventi organizzati in prima persona o in partnership con altri soggetti.
È stata costituita nel giugno del 2002. Oggi l’ACIM presenta un intenso calendario di iniziative quali conferenze, feste medievali, mostre e convegni. Inoltre propone ai suoi soci un pacchetto di convenzioni, in costante crescita, con strutture ricettive, librerie, musei, mostre, spettacoli e, a partire dal 2004, ha lanciato una nuova importante iniziativa: il © Premio Italia Medievale che assegna ogni anno un riconoscimento a chi si è particolarmente distinto nella promozione del patrimonio medievale del nostro paese, operando nelle più svariate forme e attività professionali.