In viaggio nel territorio rurale di Fermo

logo_fermo_medievaleUn itinerario per andare alla ricerca di affascinanti borghi ancora impregnati di storia, seguendo un sereno viaggiare fra piazze, torri, chiese e castelli. La storia ha lasciato una ricca diffusione di rocche e castelli ed in ogni piccolo borgo si narra di guerre e battaglie ma anche di lavoro e religione.

Palazzo dei Priori

La prima tappa ci porta a Fermo, antica colonia Romana, che è da sempre il centro più importante del comprensorio per la sua lunga storia, per l’importanza delle sue testimonianze storico-artistiche e per la vivacità delle sue iniziative turistiche culturali, una fra tutte la Cavalcata dell’Assunta considerato il Palio più antico d’Italia che si tiene ogni anno nel mese di Agosto. Da non perdere Piazza del Popolo, Palazzo dei Priori, Piazzale del Girfalco e le Cisterne epuratorie romane solo per citare alcune delle cose da vedere.

Castello Azzolino

Da fermo ci spostiamo a Grottazzolina borgo di origini picene e antico Castello fermano. Il suo castello fu edificato dai monaci farfensi intorno al X sec. e fu successivamente inglobato negli ampliamenti del centro abitato, all’interno la cinta muraria scomparse insieme al Palazzo Comunale, rimangono delle tracce del Palazzo Benedetti. Si erge al centro dell’insediamento urbano Castello Azzolino, simbolo dell’orgoglio cittadino e simbolo di una vitalità storica di antiche origini. Da menzionare sicuramente è la manifestazione “I giorni di Azzolino” che rievoca la figura storica di Azzo VII e si tiene nel mese di Agosto di ogni anno.

Chiesa di Santa Maria in Murris

A circa 20 minuti troviamo il Comune di Belmonte Piceno, una tappa obbligatoria per chi è alla ricerca di rarità. Preistoria e protostoria hanno le loro testimonianze nelle trecento tombe identificate di età picena. Il Centro storico conserva la Chiesa di Santa Maria in Murris, una piccola struttura di origine Benedettina con il tipico torrione di vedetta.

Spostandosi verso l’interno troviamo a soli 20 minuti Servigliano, borgo che aveva uno stretto legame con Fermo. Oggi le sole tracce ancora visibili dell’antica struttura architettonica sono confermate da alcuni brevi tratti della cinta muraria medievale. Il paese è diviso in rioni che la terza domenica di Agosto si sfidano nel Torneo Cavalleresco di Castel Clementino e Giostra dell’anello.

Torneo Cavalleresco

Da Servigliano, merita sicuramente una visita per le sue antiche vestigia Monsampietro Morico, nota per le attività tradizionali dell’uncinetto e del tombolo. E’ un piccolo borgo dell’entroterra fermano che sorge su di una collina sulla riva del fiume Ete Vivo. Da visitare la Chiesa Romanica di San Paolo datata 1071 e la Chiesa della Madonna del Carmine (1200 – 1300).

Chiesa Romanica di San Paolo

Andando verso la Valle del Fiume Ete, troviamo Monte Giberto, dove l’attuale centro urbano sorge su di un colle panoramico con vista a 360°. Diventò un castello nel XIII sec. quando passò sotto il dominio di Fermo. Da non perdere è il centro storico, semplice ma elegante che fa convergere l’abitato in una piazza da cui si diramano vie e viuzze, il Santuario di Santa Maria delle Grazie e le fonti storiche utilizzate fino a pochi decenni fa dalle donne del paese.

Monte Giberto
Monte Giberto

In pochi minuti arriviamo a Ponzano di Fermo, l’ultima tappa del nostro itinerario. La sua storia è segnata dalla presenza farfense, dal profondo legame con la città di Fermo e dall’importanza dei corsi d’acqua per i quali furono combattute molte battaglie. Al borgo medievale, chiuso da mura, si accede con una rampa che unisce il vecchio castello all’antica Chiesa di Santa Maria, da vedere il Palazzo della Comunità il cui ingresso è ornato da un raffinato arco in cotto e il monumento più prezioso del Comune la Chiesa di S. Marco (XII sec.).

Salita di ingresso al Castello di Ponzano di Fermo
Salita di ingresso al Castello di Ponzano di Fermo

Qui termina il nostro viaggio che ci ha riportato indietro nel tempo tra cavalieri, fiabe, miti e leggende dei castelli fermani.

Per saperne di più scarica l’opuscolo in formato PDF.

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