La Bolla d’Oro di Rimini

La Bolla d’Oro di Rimini di Gaetano Dini

Rimini nel Medioevo era una città ghibellina.
Nel 1157 il Comune di Rimini ottenne dall’imperatore Federico Barbarossa un privilegio che riconosceva le magistrature municipali e concedeva alla “diletta e fedelissima città”, ghibellina da sempre, ogni diritto sul suo territorio e facoltà di battere moneta.
L’episodio storico riportato nell’epigrafe affissa sul muro esterno dell’Arengo è datato 1226 ma altre interpretazioni storiche lo fissano negli anni 1231 e 1235.
Comunque un giorno di marzo del 1226, era il periodo pasquale, il gran Maestro dell’Ordine Teutonico Hermann Von Salza saliva le scale del palazzo dell’Arengo riminese ricevuto dall’Imperatore Federico II di Svevia che in quei giorni soggiornava nella “fedelissima Rimini” e ricevette la Bolla.
Hermann Von Salza per più di due decenni frequentò la corte di Federico II in Germania.
Il loro primo incontro risale all’anno 1216.
Servì negli anni il sovrano con preziose attività politico/diplomatiche.
Il documento prende il nome dalla Bulla di evangelizzazione della Prussia pagana, stabilendo che tale regione divenisse possedimento dell’Ordine con sovranità illimitata.
Terra di Chełmno (Culmerland), una regione della Polonia centrale ad Est del fiume Vistola e su tutte le terre che i membri dell’Ordine fossero riusciti a conquistare nei territori baltici.
Il tutto sotto l’egida imperiale e papale naturalmente.
La Bolla d’Oro stabiliva quindi che tutti i territori conquistati dall’Ordine Teutonico che avrebbero in seguito formato la regione della Prussia imperiale, gli appartenessero liberamente senza gravami e servizi verso l’impero.
Al Gran Maestro dovevano inoltre essere riconosciuti tutti i diritti spettanti ad un principe del regno.
Questo importante episodio storico che vide Federico II promulgare a Rimini la Bolla d’oro,
è ricordato dall’epigrafe inserita nel 1994 nell’esterno del Palazzo comunale.
Il documento della Bolla d’oro di cui nel Museo cittadino è esposta una riproduzione, è conservata a Berlino in due esemplari.
L’Ordine teutonico dell’Ospedale di Santa Maria in Gerusalemme era stato fondato ad Acri intorno al 1190. Il nome si riferiva all’Ospedale tedesco di Gerusalemme, luogo di assistenza dei pellegrini tedeschi in Terrasanta.
Questi Teutonici ricevettero alcune proprietà in Acri e dintorni.
All’inizio l’Ordine era formato da una ventina di monaci-cavalieri che svolgevano funzioni di polizia e vigilanza su Acri e zone limitrofe.
Nel 1215 Federico II di Svevia ottenne la conferma dell’Ordine e ne fece Maestro un cavaliere della Turingia Hermann von Salza, conferendogli anche il titolo di Principe dell’Impero al fine di permettergli di operare socialmente alla pari con principi e nobili tedeschi di nascita.
Federico II voleva utilizzare militarmente l’Ordine per la Crociata in Palestina mentre il duca polacco Corrado di Masovia lo voleva impiegare per difendere il proprio ducato dai pagani Prussi.
Von Salza mandò i suoi soldati in Palestina al seguito di Federico II (Crociata del 1228/29) e nel 1229 stesso mandò un distaccamento di Cavalieri Teutonici in Polonia sul fiume Vistola dopo aver ricevuto da parte di Federico II e del duca Corrado l’autorizzazione a conservare la provincia di Chelmno (Culmerland) come possedimento teutonico.
In Polonia con il progressivo arrivo all’Ordine di vari cavalieri a rinforzo inviati da diversi nobili europei, le Crociate del Nord contro i pagani Prussi (Prussiani) e Baltici erano ormai pronte.
Con la successiva conquista delle terre baltiche e con l’assoggettamento e conversione delle loro popolazioni, i popoli baltici fino ad allora isolati e pagani furono annessi alla storia e politica europea.

Gaetano Dini ha svolto lavoro amministrativo presso AUSL Rimini dal 1991, 10 anni di ricerche sociologiche, dal 1989 al 2017 insegnamento di Sociologia ed in seguito di Legislazione socio-sanitaria al corso infermieri (prima che diventasse corso di laurea) ed in seguito ai corsi di operatore socio-sanitario (OSS).
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