La leggenda di Vittore e Corona: un CD nel nome del Santuario

La leggenda di Vittore e Corona: un CD nel nome del Santuario
Entro il novero dei santi, i martiri offrono le loro drammatiche storie di vita a fondamento del culto delle reliquie, la cui funzione non è solo religiosa e spirituale ma anche sociale e culturale. In effetti, il luogo che del martire conserva le spoglie ha una dimensione valoriale aggiuntiva. Meta condivisa dalla comunità civile ed ecclesiale, luogo di aggregazione per le festività solenni, il santuario che del martire porta il nome e conserva le reliquie è puro sangue consacrato in Cristo, da cui sorge la chiesa fortificata per suo tramite.
Il genere della legenda riconduce ai primi sofferti secoli della cristianità. In questo ambito si inserisce a pieno titolo la storia di Vittore e Corona, riportata, come quelle di altri martiri della prima tormentata cristianità, negli Atti a firma dei proconsoli romani. Li caratterizza la difesa a spada tratta della propria scelta, che fa del martirio un gesto attivo, senza scampo ma mai passivamente subito. Le atrocità sono pari alle più crudeli vessazioni delle persecuzioni di cui è testimonianza in ogni tempo in merito alle minoranze religiose o etniche: un modo di infierire esclusivo della razza umana contro i suoi simili, che nasconde profonde tensioni d’ordine sociale, politico, economico. Nel passio Stefania/Corona è quasi una personificazione della Sapienza. Numerose le fonti scritturali cui Lei fa riferimento nel paragonare Vittore a diversi personaggi biblici che lo precedettero in scelte spirituali e prove fisiche di grande coraggio, sino a quella estrema della morte più dura: fra questi, Abele, i Padri Abramo e Giacobbe, suo figlio Giuseppe, Giobbe, i profeti Isaia e Samuele, i tre giovani gettati nella fornace da Nabucodonosor.
Notevole la forza simbolica della dinamica spirituale della coppia: l’incoronazione di Vittore sta alla vittoria di Corona, in un mutuo scambio, figure complementari della stessa vicenda: Vittore è mite, e all’infierire di Sebastiano contrappone uno studiato argomentare; Corona è diretta, determinata, piena di coraggio. Vittore subisce la decollazione, dopo aver snervato il carnefice per la mancanza d’efficacia delle pene inflittegli, ben dieci atroci supplizi; Corona, invece, muore smembrata, legata a due palme – l’albero simbolo dei beati – dapprima tese e poi rilasciate. Lui, corpo devastato senza testa, riceve la corona più grande delle due che Stefania vede scendere dal cielo portate da angeli; l’altra corona – recondita, ossia messa in serbo – è per Lei, a segno, come nel rito delle vergini sponsali, della sua unione indissolubile ed eterna con Cristo.
I Vespri di san Vittore, significativamente riferiti alle date 17 e 18 settembre, sono diventati vero e proprio oggetto di ricerca per InUnum ensemble (Caterina Chiarcos, Anna Passarini, Elena Modena, Ilario Gregoletto), che ne ha fatto un CD, promosso dal Centro Studi Claviere di Vittorio Veneto con il sostegno dell’Associazione santi Martiri Vittore e Corona, edito da TACTUS, storica casa discografica di livello internazionale dedita in particolare al repertorio antico italiano.
Proposti come prima esecuzione in tempi moderni, rientrano in uno dei Registri degli Antifonari Marciani redatti fra il XIII e il XIV secolo ad uso della liturgia cantata nella Basilica di san Marco, Venezia. Il repertorio attesta dunque il passaggio e la permanenza dei Martiri nella città lagunare, e il cammino percorso lungo l’asse lagunare, che dalle terre del Mediterraneo orientale ne ha fatto giungere le spoglie sino a Feltre.

InUnum Ensemble

A commento di alcuni punti salienti della Leggenda sono stati inseriti alcuni brani monodici e polifonici da codici italiani ed europei coevi. Ne risulta un excursus narrativo compiuto: incentrato sulla fonte marciana a Lui intitolata, grazie ai diversi inserti in vario stile ne amplia il respiro e fa della vicenda una storia ben oltre la memoria locale, veneziana o veneta che si intenda.
Il CD viene ufficialmente presentato venerdì 17 settembre 2021, alle ore 20.30, nel chiostro del Santuario feltrino. L’esecuzione dal vivo di alcune parti del CD sarà preceduta dagli interventi di Fabio Coden, professore associato Università degli Studi di Verona, Dipartimento di Culture e Civiltà, ed Elisabetta Brusa, regista Fucina Arti Performative Ca’ Foscari, Venezia.
L’evento rientra nella XVI edizione de La via al Santuario Itinerario musicale, poetico e di conoscenza (ideazione Elena Modena e Orazio Cirri) e onora la ricorrenza settembrina di san Vittore, insieme alla conferenza promossa dagli Amici del Santuario sabato 18 settembre 2021, alle ore 17.00, a cura di Davide Da Mutten, storico dell’arte: La cena dei gamberi nella valle del Piave.
Il più vivo ringraziamento alla Banca Prealpi SanBiagio per il sensibile affiancamento alle attività musicali e culturali 2021 del Centro Studi Claviere; a Perlage Winery per il saluto conviviale che chiuderà la serata.
Info: www.centrostudiclaviere.it; cell. 340 2122409, mail: claviere@alice.it – elenamodena@unive.it.

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