La via della seta nel tratto transcaucasico e transcaspiano di Peter Ubscher
Grazie a Marco Polo e a missionari come Guglielmo di Rubruck, Giovanni da Pian del Carpine, o viaggiatori musulmani come Ibn Batuda, conosciamo a grandi linee il percorso della Strada della Seta.
Meno conosciuto è il suo tratto finale, cioè il sistema di vie transcaspiane collegate tra loro dalle vie transcaucasiche . Il tratto Nord che congiungeva la Cina con Russia e Europa Centrale arrivando alla città di Sarai sul Volga e il tratto Sud che da Samarcanda costeggiava il Mar Caspio arrivando in Medio Oriente e Turchia. A congiungere le due vie transcaspiane, erano i percorsi passanti per Azerbajian, Giorgia, Armenia. L’epoca d’oro per la via della seta coincide con l’inizio della conquista mongola e creazione del khanato dell’Orda d’Oro (1223) quando tutta la Strada della Seta (dalla Cina sino al Medio Oriente e Russia) era sotto il controllo dei mongoli.
Numerosi fattori hanno fatto preferire l’uno o altro percorso. Kashgar e Yarkand essendo le città di partenza:
- La struttura dei vari Khanati e le discordie feudali:
Subito dopo la conquista, i vari Khanati mongoli, Orda d’Oro (Volga e Russia Meridionale) Orda Bianca (Kazakistan) Khanato Ciagatai (Uzbekistan), Khanato di Persia, iniziarono a combattersi costringendo le carovane a trovare nuovi percorsi.
- La struttura economica:
Escluso sete, oro, pietre preziose, stoffe, merci sempre presenti ma non necessariamente di grande fatturato, la richiesta del mercato determinava i punti di partenza e passaggio dei percorsi. A Nord (Orda D’Oro) meno arido, pellicce, cuoio, tessuti rustici, tappeti, ovini, bovini, cavalli. A Sud (Khanato Ciagatai e Khanato di Persia) seta, metalli, spezie, armi.
- Fattore climatico:
L’attività solare, determinando il passaggio dei cicloni stabilisce il livello del Mar Caspio e la portata del fiume Amu Darya che diminuendo, portava ad inaridimento dei pascoli costringendo a variare i percorsi.
- Fattore storico:
Il Khanato Hulacide (1300) che controlla la Persia e la Mesopotamia che, privilegiando il percorso Sud ed escludendo di fatto l’Asia Centrale (percorso Nord), congiungendo le città di partenza ai porti sul Mediterraneo e Mar Nero. Tramite i percorsi transcaucasici le merci raggiungono il Volga, Caffa (porto genovese) la foce del Danubio e da qui l’Europa Centrale.
L’ascesa di Tamerlano (1400). Questi distrugge le città dell’Orda d’0ro che controllavano il percorso da Samarcanda sua capitale al Volga e Crimea. Le merci vi arriveranno tramite la transcaucasica che dopo la conquista dell’Azerbaijan e la sotto missione dei regni di Armenia e Giorgia è integralmente controllata dai Timuridi (discendenti di Tamerlano).
Il percorso Sud viene altresì interrotto con la distruzione di città persiane e mesopotamiche. Il percorso è ora da Samarcanda verso l’Asia Minore. Uno stretto corridoio controllato dai successori di Tamerlano.
I percorsi transcaucasici si riprenderanno molto lentamente. La creazione dell’Impero Ottomano, porta a una concentrazione del commercio verso i porti egei dell’Asia Minore e quelli siriani e libanesi. Il percorso transcaucasico sostituito dal percorso via mare in partenza da Istanbul verso la Crimea, Volga e foce del Danubio escludendo praticamente anche parte dei percorsi transcaspiani della strada Nord.
Con il seicento e secoli successivi, il sistema viario transcaspiano e transcaucasico perde importanza.
Il collegamento via mare con i paesi produttori di spezie, la nuova rotta dall’India verso Alessandria D’Egitto, l’ascesa della Russia e la creazione di un percorso diretto Principato di Moscovia – Siberia – Asia Centrale – Cina ne sono le cause principali.
Mentre nel passato dopo ogni guerra il commercio riprendeva, a partire dagli eventi citati, sarà un declino continuo.
Della passata ricchezza rimarrà solo il nome: “La Strada della seta”.