Longobardi e Bizantini: gli atti della prima edizione di Confini

Longobardi e Bizantini: gli atti della prima edizione di Confini di Rita Boarelli

Esanatoglia – Un nuovo grande evento culturale si terrà ad Esanatoglia (MC) sabato 11 marzo 2023 a partire dalle ore 16,00 presso la sala consiliare, dove verranno presentati in anteprima (seguirà infatti un incontro pubblico nella sala della Marina Militare ad Ancona) gli atti della prima edizione della manifestazione Confini – La memoria di Longobardi e Bizantini, svoltasi tra sabato 1 e domenica 2 ottobre 2022, organizzata dai Gruppi archeologici d’Italia e Gruppi archeologici di Umbria e Marche in collaborazione con il Comune di Esanatoglia e con il patrocinio della Regione Marche. Un evento destinato a crescere, che per la prima volta nel centro Italia pone la questione storico-culturale, artistica ed archeologica legata ai confini bizantini e longobardi in prossimità del cosiddetto “corridoio bizantino” che collegava Roma con Ravenna. Oltre che opportunità di confronto e di studio “Confini” si è subito rivelato momento di riflessione sui cambiamenti sociali e culturali che non riguardano solo la contemporaneità, ma anche i secoli passati. Il testo di 166 pagine con illustrazioni a colori è stato stampato da Edizioni Nisroch, casa editrice molto attenta e interessata alla cultura e sarà messo in vendita nella stessa giornata. «Si tratta di un volume ricco di informazioni di storia, cultura ed archeologia – ha commentato l’editore e presidente di EdiMarche Mauro Garbuglia in un incontro svoltosi a Civitanova Marche lo scorso mercoledì 22 febbraio – e certamente sarà un’opportunità da cogliere per tutti gli appassionati del settore, raccogliendo sull’argomento tanti testi e documenti finora inediti o molto spesso distribuiti all’interno di libri per soli addetti ai lavori. Le Marche sono state a lungo una regione poco valorizzata e allora ben vengano ricerche come quelle condotte per l’iniziativa di “Confini”, che tornano a scoprire le origini della nostra identità culturale e persino biologica».
All’interno del volume sarà possibile trovare contributi in materia generale e locale di numerosi studiosi: Giampaolo Pennacchioni (Centro studi per  l’Ecologia e la Biodiversità degli Appennini), Fabio Regina (direttore didattico Accademia Studi Artistici e Design REinART, ente di formazione della Regione Marche), Enrico Ragni (presidente emerito Gruppi Archeologici d’Italia), Caterina Molinaro (Archeoclub di Camerino), Nello Teodori (architetto di Gualdo Tadino), Carlo Brunelli (architetto, Odv Roti), Federico Uncini (ricercatore storico e saggista), Fiorella Paino (presidente Archeoclub di Camerino), Fabrizio Bartoli, Matteo Parrini (giornalista e storico locale).
Un plauso al lavoro compiuto in merito è giunto dal sindaco di Esanatoglia, Luigi Nazzareno Bartocci, che ha dichiarato che «la prima edizione di “Confini” è stata caratterizzata da giorni intensi che hanno permesso di riscoprire e valorizzare il patrimonio storico, culturale e paesaggistico delle nostre terre, dei luoghi e delle comunità che videro la presenza dei due popoli mettendo a disposizione dei visitatori e degli addetti ai lavori quel patrimonio del quale spesso tendiamo a sminuirne il valore. Il successo delle varie giornate, l’afflusso di pubblico ed addetti ai lavori hanno restituito a chi ha creduto nella iniziativa e contribuito alla sua riuscita, la soddisfazione di aver partecipato a qualcosa di importante, una iniziativa che deve trovare un suo percorso di continuità per restituirci pienamente la nostra identità. Con questo augurio e con l’impegno di perseguire la strada tracciata da “Confini” nelle prossime edizioni».
Soddisfazione per l’iniziativa, che andrà crescendo e quest’anno presenterà dei temi specifici, è stata espressa anche da Raimondo Turchi, presidente del Centro studi Luglio ’67 e artefice del progetto di candidatura del paesaggio vitivinicolo della Sinclinale Camerte a patrimonio Unesco: «La memoria di Longobardi e Bizantini nei centri sia degli otto Comuni della Sinclinale Camerte che nelle aree limitrofe evidenziano la storia plurimillenaria che  dalle testimonianze archeologiche  dagli insediamenti Piceni dall’VIII-VII secolo a.C. ha sempre caratterizzato la centralità dei nostri territori. Una centralità che è passata attraverso i municipi romani di Camerinum e Matilica, gli insediamenti di Prolaqueum, Attidium e Tuficum, e infine attraverso le signorie medievali di Varano, Ottoni e Chiavelli, fino ad arrivare agli attuali contesti imprenditoriali generati da Mattei e Merloni. La irripetibile singolarità geomorfologica, ambientale e climatica di valle chiusa al mare che si estende dal sud di Camerino e superati Castelraimondo, Pioraco, Gagliole, Matelica, Esanatoglia e Cerreto d’Esi giunge al nord di Fabriano è stata attrice e spettatrice nei millenni di tutti i più importanti eventi storici che si sono susseguiti creando un microcosmo dove economia, arte, cultura, spiritualità hanno prodotto un “unicum” nel panorama nazionale ed internazionale».
Di questa felice intuizione che si sta trasformando in un appuntamento annuale, ha voluto parlare lo stesso Vincent Moroni, curatore della manifestazione e vicepresidente nazionale dei Gruppi archeologici d’Italia: «Queste sono state terre di popoli che, per secoli hanno soppiantato gli antichi abitanti che vi vivevano e dove avevano lasciato grandiose opere del loro passato. Terre di confine ove si sono forgiate culture, continuamente messe a confronto tra usi, costumi e tradizioni nettamente diverse tra loro in luoghi diversi dalle loro identità di provenienza. Luoghi che ancora possedevano una forte organizzazione tramandata da antiche conoscenze. Anche nell’antichità queste terre erano contese tra Umbri e Piceni, popoli che hanno dato origine a territori con una identità culturale tipica, evolvendosi da quelle che erano le arcaiche civiltà appenniniche costruendo strutture organizzative e di vita sociale diverse tra loro ma che in questi luoghi si sono confrontate, sono cresciute insieme ed anche combattute. Giunse poi la romanizzazione seguita alla grande battaglia delle Nazioni: come mai lo scontro militare conquista per l’egemonia dei territori di tutta l’Italia centrale avviene proprio qui? Perché nell’Ager Sentinate (odierna Sassoferrato), cosa cercavano tutti quei popoli venendo a combattere proprio qui? Chi combatteva per il dominio, i Sanniti, i Romani ed i Galli. E chi per difendere le proprie libertà, gli Etruschi, gli Umbri, i Piceni e tanti altri popoli minori. E così, tra tante domande ed ipotesi, si arriva alle vicende della battaglia di Tagina e all’invasione longobarda, due fatti importanti che coinvolgono queste terre. “Confini” diventa così momento e luogo dove poter parlare, studiare, far incontrare studiosi e poterli mettere a confronto per ricercare e tentare di capire come mai avvenimenti così importanti si svolsero proprio qui».

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