
Longobardi in Alta Valmarecchia di Gaetano Dini
Non sono pochissimi gli uomini e donne dell’Alta Valmarecchia con i capelli tendenti al chiaro e gli occhi azzurri.
Sono i discendenti dei Longobardi.
Come hanno fatto i Longobardi ad arrivare nell’Alta Valmarecchia ?
Questo popolo di origine scandinava terra abbandonata da loro nel 1° sec. a.C., giunse nei suoi spostamenti fino all’attuale zona dell’Austria da dove penetrò in Italia nel 568 attraverso l’odierno Friuli.
Nel giro di 2/3 anni i Longobardi conquistarono tutto il nord Italia chiamato Langobardia Maior con annesso il territorio dell’odierna Toscana, la Tuscia.
Fare di Longobardi nel frattempo si erano spostate a sud formando i due giganteschi ducati di Spoleto e Benevento, chiamati Langobardia Minor.
La Fara (Fare il plurale) era un’unità sociale longobarda formata da varie famiglie appartenenti ad uno stesso clan, famiglie composte da donne, vecchi e bambini e uomini in armi.
La Fara si spostava velocemente e conquistava territori dove poi si insediava costituendo spesso ducati da quelli grandi a quelli piccoli.
Escludo che in Alta Valmarecchia possa essere arrivata una o più Fare provenienti dalla Tuscia perché c’era da valicare l’appennino all’altezza dell’attuale Via Maggio ed il Montefeltro era geograficamente dall’altra parte rispetto alla Tuscia longobarda.
Se la Fara o le Fare arrivate in Alta Valmarecchia fossero venute dalla Tuscia, la colonizzazione longobarda di quel territorio sarebbe stata della prima ora, gli anni subito dopo il 570.
Propendo invece per una o più Fare provenienti dalla zona di Rimini che fu l’ultimo ducato longobardo costituitosi, strappato con alterne vicende ai Bizantini dal 751 in poi.
In precedenza la città di Rimini era eretta a ducato bizantino della Pentapoli Marittima.

Comunque il papa chiamò Pipino il Breve in Italia che tra il 755/56 sconfisse i Longobardi costringendoli ad abbandonare Rimini e gli altri territori bizantini verso Ravenna, fino a quando suo figlio Carlo Magno non inferse la sconfitta definitiva ai Longobardi nel 774 annettendo il loro regno all’Impero Carolingio.
Quindi secondo me la colonizzazione longobarda dell’Alta Valmarecchia avvenne subito dopo il 751.
I Longobardi erano scaltri ed abilissimi ad individuare posizioni strategiche a loro vantaggiose.
Sempre secondo me nell’Alta Valmarecchia occuparono subito le zone delle odierne Pennabilli e Petrella Guidi, zone soprelevate da dove potevano controllare la vallata sottostante, ampliando probabilmente a scopo difensivo roccaforti romane che erano presenti da secoli in quei due importanti siti.
Da Petrella i Longobardi potevano anche controllare la zona di scollinamento che porta poi all’attuale S.Agata Feltria.
Quei due erano stati secondo me gli insediamenti principali dei Longobardi in Alta Valmarecchia, luoghi dove risiedevano le famiglie longobarde più importanti della zona che prendevano le decisioni anche per le altre famiglie, tutte appartenenti alla medesima Fara o Fare.
Poi in zona ogni cucuzzolo era strategicamente appetibile per i loro insediamenti, come gli odierni siti di Perticara, Sartiano, Maiolo, Antico e poi ancora più in su quelli di Casteldelci, Cicognaia, Gattara fino ad arrivare a Badia Tedalda.
Comunque niente andò storicamente ed edilmente sprecato di quel periodo in Alta Valmarecchia.
Tutte le roccaforti longobarde, sia riprese da quelle romane che costruite ex novo da loro, andarono infatti qualche secolo dopo a costituire, debitamente ampliate, i vari castelli dei conti di Carpegna ed in seguito anche delle loro famiglie comitali dei Della Faggiola e Malatesta.
Gaetano Dini ha svolto lavoro amministrativo presso AUSL Rimini dal 1991, 10 anni di ricerche sociologiche, dal 1989 al 2017 insegnamento di Sociologia ed in seguito di Legislazione socio-sanitaria al corso infermieri (prima che diventasse corso di laurea) ed in seguito ai corsi di operatore socio-sanitario (OSS).
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