Storie della quarantena 2

Storie della quarantena 2 di Laura Malinverni
La “trave ignea” o meteora nei segni zodiacali in una lettera al duca di Milano
Si riferisce alle meteore, o stelle cadenti, un curioso documento conservato all’Archivio di Stato di Milano, anonimo, senza data, scritto in latino, sotto il titolo “De trabe ignea” e sotto la forma di una lettera al duca di Milano Galeazzo Maria Sforza (quindi presumibilmente è degli Anni Settanta del Quattrocento).
Vi si citano autorità in materia astronomica dell’antichità come Aristotele, Teofrasto, Tolemeo, gli Arabi, quelli “che chiamano le stelle cadenti ‘Asub’ e ‘Alnazeith’” e vi si spiega come annunzino venti dalla parte del cielo in cui esse appaiono, minacciando siccità, “bufere” e guerre in varie parti del mondo allora conosciuto. È noto come gli astronomi e astrologi sforzeschi (ruoli che all’epoca coincidevano) si rifacessero soprattutto all’astronomia araba nella loro formazione.
Ecco quindi che il senso del documento, per quanto all’apparenza oscuro, è presto svelato: esso ricorda i significati astrologici della comparsa di una meteora nei dodici segni zodiacali, riprendendo parola per parola Haly, ossia Albohazen Haly (Abū ‘l-Ḥasan ‛Alī ibn Abī ‘r-Rigiāl ash-Shaibānī), figlio di Abenragel, astrologo arabo musulmano del secolo XI vissuto in Tunisia, alla corte dell’emiro zairita al-Mu‛izz ibn Bādīs, che lo consultava anche per pronostici politici, e autore di un celebre trattato di astrologia in otto libri, composto tra il 1036 e il 1062. L’opera ebbe grandissima fama, fu tradotta dall’arabo in castigliano per ordine di Alfonso X di Castiglia “il Savio” e quindi in latino intorno al 1256 e continuò a circolare, manoscritta e poi stampata, nelle corti italiane del Quattrocento e del Cinquecento.
La missiva riprende alla lettera una lezione di Haly che gli astrologi sforzeschi dei signori del tempo dovevano conoscere bene, e che venne citata anche da Francesco Giuntini nel suo “Speculum astrologiae” del 1575. Se la meteora compariva nel segno dell’Ariete, si dovevano prevedere la morte del “re dei Cristiani” e morti e guerre nelle “terre di Babilonia”, in Toro lo spopolamento di molte città occidentali, ecc.: “Si autem aliqua stella cadit ab Ariete ad similitudinem quod scindat celum et demittit suum signale, significat quod morietur rex Christianorum et quod erunt interfectiones et guerrae in terra Babiloniae. Et si casus ille fuerit de Tauro, significat quod multae civitates depopulabuntur in terris cristianorum, etc…”.
– Foto del documento di Laura Malinverni della lettera originale, Archivio di Stato, Milano, all’Archivio di Stato di Milano, Carteggio Sforzesco, Miscellanea, Scat. 1569, “Astrologi, Alchimisti, Astronomi, Medicina, Pronostici, ecc”., Fasc.1,cc.n.n.

LAURA-MALINVERNILaura Malinverni
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È autrice del saggio “La cucina medievale: umori, spezie e miscugli” (Italia Medievale, 2016) che si può acquistare online cliccando qui !
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