Tacuinum Sanitatis, video presentazione

In occasione della recente ristampa, video presentazione del “Tacuinum Sanitatis di Bevagna” (Fabrizio Fabbri Editore) con la partecipazione del promotore Alfredo Properzi della Gaita Santa Maria e del curatore Maurizio Tuliani, dottore di ricerca in Storia medievale all’Università di Siena.
Un antico manoscritto del secolo XIV, che è sicuramente un Tacuinum Sanitatis è presente anche nella biblioteca comunale di Bevagna: è un manoscritto pergamenaceo di 40 fogli della misura di mm 210 per 310 mm ciascuno. Il foglio esterno della legatura è in pergamena, i fogli di guardia sono cartacei. Su questi ultimi vi è un timbro rotondo recante la dicitura “Orfanotrofio Francesco Torti. Bevagna”.
Manoscritti non miniati ne esistono quattro nella Biblioteca Nazionale di Parigi, due nella Biblioteca Vaticana, due nella Biblioteca Angelica a Roma, uno nella Biblioteca Marciana di Venezia, uno a Vienna, uno a Lipsia. Di maggior pregio sono considerati tre codici miniati giunti fino a noi: uno è conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna, uno a Parigi, alla Bibliotheque Nationale, uno a Roma alla Biblioteca Casanatense.
Nell’Incipit si legge: Tacuinum sanitatis in medicina, utile a spiegare le sei cose necessarie all’uomo e a dimostrare sia il giovamento del cibo, del bere e degli indumenti sia l’aspetto nocivo di queste cose, e quindi a rendere noti i buoni consigli da parte degli eminenti tra gli antichi al fine di eliminarne gli aspetti dannosi.Elbukassem Elmuthar, figlio di Haladin, a sua volta figlio di Buctilian, medico di Baldach, compose questo libro.Tacuinum Sanitatis, intorno alle sei cose che sono necessarie ad ogni uomo che devono essere messe in accordo e preservate per mantenere lo stato di salute, con le regole di comportamento e i loro effetti. La prima è migliorare l’aria che interessa il cuore. La seconda è la giusta proporzione di cibo e bevande. La terza è la giusta combinazione del moto e della quiete. La quarta è la preservazione del corpo dagli eccessi del sonno e delle veglie. La quinta è il giusto equilibrio nell’eliminazione e nella ritenzione degli umori. La sesta consiste nella capacità della persona di regolarsi nella gioia, nell’ira, nel timore, nell’angoscia. La conservazione della salute starà infatti nell’equilibrio di questi elementi; quando viene a mancare, si genera malattia.

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