A seguito dell’ultimo DCPM del Governo, il Convegno di Perugia “Tra Federico II e Frate Elia” del 14 novembre, è stato rinviato alla prossima primavera.
Presentazione della Giornata di studio “Tra Federico II e frate Elia” (Perugia, sabato 14 novembre 2020)
Elia di Cortona (o di Assisi ?), vissuto tra il 1180 circa e il 1253 e compagno di Francesco fin dalla prima giovinezza, fu Ministro dell’Ordine francescano nelle Terre d’Oltremare su incarico diretto dello stesso Francesco. Tuttavia la sua figura è stata per lungo tempo vittima di valutazioni negative e di pregiudizi in conseguenza di una damatio memoriae che gli stessi cronisti francescani avevano riversato su di lui e che solo di recente, a seguito di una più attenta lettura e interpretazione delle fonti, è stata messa in discussione. Certamente la sua deposizione da Ministro generale, decretata dal capitolo dell’Ordine nel 1239, e il suo conseguente avvicinamento a Federico II, l’imperatore scomunicato dal pontefice Gregorio IX nello stesso anno, hanno offuscato l’intero suo operato, prima come vicario di Francesco (1221- 1226), poi come ministro generale dell’Ordine francescano (1232-1239).
Uno studio biografico edito a Parigi all’inizio del secolo scorso (E. Lempp, 1901), poi gli studi pionieristici di Giulia Barone nei primi anni Settanta, le ricerche sulle fonti operate da Maria Pia Alberzoni e, più di recente, il convegno dedicatogli a Cortona nel 1213 dalla Società Internazionale di Studi francescani (Frate Elia tra realtà e mito) hanno fatto luce su molti aspetti della personalità di Elia e sul ruolo di intelligente e abile mediatore che egli svolse tra gli indirizzi della politica imperiale, gli obiettivi del pontefice e le nuove prospettive aperte dalla nascita dell’Ordine fondato da Francesco.
In Umbria il nome di Elia è indissolubilmente legato alla costruzione della Basilica di Assisi, poiché nel 1228 fu Elia stesso a ricevere in dono dal papa il terreno denominato “colle dell’inferno”, poi ribattezzato “colle del paradiso”, dove subito dopo, e dunque a pochi anni dalla morte di Francesco, egli volle dare corso all’edificazione di una chiesa in cui potessero trovare sepoltura le reliquie del santo, che venivano così proposte alla venerazione dei francescani e dei fedeli.
Perché a Perugia una giornata di studio ad integrazione di quella organizzata a Cortona il giorno 13 novembre, e perché la sua realizzazione è stata voluta dalla giovane Associazione, nata nel 2018, intitolata a Federico II di Svevia ? Non bisogna dimenticare che Perugia fu nel corso di tutto il XIII secolo città papale e che ben quattro pontefici vi morirono e che quattro conclavi videro eletti, a Perugia, quattro nuovi papi. E’ a Perugia che nel 1216 morì papa Innocenzo III, il “tutore” di Federico II (l’ottavo centenario nel 2016 è passato quasi sotto silenzio se si esclude un bell’intervento di Attilio Bartoli Langeli) ed è qui che poco dopo sarà eletto papa Onorio III, destinato ad approvare nel 1223 la regola francescana. Onorio morì nel vescovado di Perugia nel 1227 e poco dopo venne eletto in cattedrale papa Gregorio IX (Ugolino dei conti di Segni), il pontefice che ebbe il legame più stretto con Elia, ma anche il dissidio più insanabile con l’imperatore Federico II. Ed è a Perugia che Gregorio IX dovette riparare e risiedere più volte per via delle complesse vicende e dell’insicurezza che si era creata per il papato nella sede romana.
L’Umbria di quel tempo non aveva la configurazione che noi conosciamo, ma era grosso modo divisa in due entità, pur con una certa fluttuazione dei confini: il Ducato di Spoleto, che insieme alla Marca di Ancona si estendeva alla sinistra del Tevere, e il Patrimonio di San Pietro, o se preferiamo la Tuscia, sulla sponda destra del fiume. I due poli d’attrazione in questo contesto erano Spoleto, sul percorso della via Flaminia, e Perugia, il centro maggiore lungo il corridoio bizantino che univa Roma e Ravenna.
Se Federico II passò qualche tempo della sua prima infanzia a Foligno, tanto da ricordarla teneramente in una sua lettera (“in Fulgineo fulgere pueritia nostra cepit“), e se è in quella città ghibellina e quasi sempre a lui fedele, che fece edificare un Palatium imperiale e che nel 1240 convocò una dieta per reagire alla scomunica papale, è tuttavia con Perugia, sempre in bilico tra fedeltà al pontefice e rivendicazioni di autonomia comunale, che dovrà più volte misurarsi. Sarà Perugia a trarre i maggiori vantaggi dal declino degli Svevi e dalla perdita d’influenza dell’Impero sull’Umbria. A questa Umbria, che fu per mezzo secolo il teatro più importante della lotta per il primato tra i due massimi poteri e alla figura di Federico, portatore di una cultura artistica, letteraria e scientifica proiettata verso il futuro si sta dedicando l’Associazione umbra Federico II di Svevia Hoenstaufen , attenta a dialogare anche con le analoghe istituzioni già esistenti in altre regioni come la Fondazione di Jesi nelle Marche e del Centro Studi di Cortona in Toscana, che partecipano alla giornata di studio di Perugia.
Dopo i convegni di Foligno (2016, sulle relazioni di Federico II con il Ducato di Spoleto) e di Assisi (2019, sul dialogo di Francesco e di Federico con l’oriente musulmano nell’incontro di Damietta con il sultano Al Kamil) vuole dunque essere carica di significato la scelta di tenere questa giornata di studio dedicata a frate Elia a Perugia, la città che lungo l’arco del XIII secolo vide l’evoluzione da civitas vescovile a comune di Popolo fino a raggiungere la sua massima potenza e il massimo splendore nell’ultimo quarto del secolo, quando vi si edificarono le mura, il Palazzo dei Priori e le due storiche fontane. Elia fu personaggio emblematico del confronto tra la politica federiciana e quella papale, e questo è il tema che nella giornata del prossimo 14 novembre si vuole approfondire con la presenza e gli interventi dei più noti studiosi del francescanesimo e della figura di Federico II.

Sarà Giulia Barone a trattare dei rapporti di frate Elia con l’imperatore Federico II, mentre a Maria Pia Alberzoni spetterà delineare la figura di frate Elia nell’ambito del francescanesimo e a Grado Giovanni Merlo approfondirne il ruolo di mediatore tra la politica federiciana e quella del papato. Stefania Zucchini, dell’Università di Perugia, focalizzerà l’interesse sulla città di Perugia nella prima metà del XIII secolo, mentre Paola Refice, oggi Soprintendente nel Lazio ma per lunghi anni dedita a studi storico artistici aretini, parlerà di una rara reliquia francescana di Cortona. Alla figura di frate Elia nella storia della chiesa umbra e del francescanesimo dedicherà il suo intervento il cardinale Gualtiero Bassetti, mentre Stefano Brufani dell’Università di Perugia presiederà il convegno e coordinerà gli interventi. Dunque una straordinaria occasione, partecipando alla giornata nel Centro Capitini di Perugia, attrezzato per fare fronte all’odierna difficile situazione pandemica, per arricchire la conoscenza della storia umbra del Medio Evo attraverso l’esame di una figura tanto “intrigante” e per molti aspetti “moderna” come quella di frate Elia.
Per il programma completo e tutte le informazioni e prenotazioni clicca qui !