Tre giornate per celebrare i 550 anni della stampa nelle Marche di Matteo Parrini
Nel 1473 la stampa a caratteri mobili giunse nella Marca Anconitana, contemporaneamente a Matelica e a Jesi. A Matelica grazie all’attività di Bartolomeo Nicola Colonna da Chio, abate commendatario dell’abbazia benedettina di Santa Maria de Rotis, questa innovazione, nata in Germania, pervenne attraverso la stampa di un poemetto religioso, la “Vita della Vergine Maria” di Antonio Cornazzano. Un testo del quale ne conosciamo un unico esemplare, ben conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, dove, durante alcune ricerche, la scovò negli anni ’30 del secolo scorso il celebre docente universitario Marcello Boldrini dell’Università Cattolica, mentore del fondatore dell’Eni Enrico Mattei e suo stretto amico, tanto da succedergli alla guida dell’organizzazione al momento della sua morte nel 1962. Da allora si sono moltiplicati gli studi su questo volumetto di 34 carte, in 4° senza segnature, stampato con un carattere romano piuttosto originale che non risulta usato in nessun’altra edizione nota, impiegando una carta che, per quanto è deducibile dalla filigrana, doveva provenire da una cartiera di Fabriano. Una probabile copia del volume appare nell’atto testamentario di Alessandro Ottoni del 5 ottobre 1487, quando venne redatto l’inventario dei beni del signore di Matelica, morto in quell’anno a Sassoferrato: nel modesto elenco di libri sono ricordati un offiziolo scritto dallo stesso Colonna ed appunto «più quinterni della vita di nostra donna» che potrebbe anche identificarsi con il libro in questione. La caratteristica precipua della tipografia matelicese è certamente l’originalità dei caratteri e gli studiosi ritengono che, pur non sapendo se ci fossero dei collaboratori del Colonna, né se fondesse egli stesso i caratteri o se possedesse un’apposita officina, sia molto probabile che fosse lui stesso l’autore del loro disegno.
Pur non conoscendosi la stampa di altri libri e nonostante si sia più volte detto che quello sia stato l’unico libro pubblicato dal Colonna a Matelica, per qualcuno, come lo storico silvestrino don Angelo Silvestro Cancellieri non fu affatto così, sostenendo nel 1765 che fu il Colonna fu insigne «ne’ Torchj in più lingue, e spezialmente nella greca». Ma di quali altri libri stava parlando? In effetti sappiamo relativamente poco dell’attività di questo monaco benedettino, abile copista, nato nell’isola greca di Chio, ma di origine genovese, giunto in Italia in seguito alla conquista turca di Costantinopoli e di gran parte della penisola ellenica. Un po’ di luce in proposito si cercherà di farla il prossimo 1 luglio 2023 con un convegno presso la sala conferenze della Fondazione il Vallato, in via Merloni 17B a Matelica, dove per i 550 anni dell’arrivo della stampa a caratteri mobili, a partire dalle ore 15,30 si terrà un convegno sul tema “Il contributo delle Marche alla tipografia delle origini”. Ad intervenire saranno insigni studiosi che negli anni hanno approfondito il tema: Luchina Branciani, paleografa, archeologa e archivista Biblioteca Sublacense (La prototipografia dei Monasteri Sublacensi. Elementi per una sintesi del milieu culturale), Franco Mariani, grafico e storico del libro, fondatore del CISSCA (Il Gutenberg della musica: Ottaviano Petrucci (Fossombrone 1464-Venezia? 1539), inventore della stampa musicale a caratteri mobili), James Clough, docente universitario e storico della tipografia e arti grafiche (Francesco Griffo, intagliatore del corsivo italico, e il suo soggiorno nelle Marche), il libraio antiquario Pietro Masturzo (I primordi della stampa ebraica in Italia), che presenterà anche alcune anteprime assolute di testi considerati perduti.
I 550 anni dell’arrivo della stampa nelle Marche, celebrati nella manifestazione Matelica 1473, organizzata dalla Fondazione Il Vallato, sarà un’opportunità per il pubblico di ogni sorta per approfondire e scoprire un’epoca particolare della storia d’Italia, a cavallo tra Umanesimo e Rinascimento, con una ricostruzione storica delle realtà esistenti e delle botteghe artigiane nel centro storico di Matelica per le giornate di sabato 8 e domenica 9 luglio 2023. Tessitori e lavoratori di pannilana, ceramisti, fabbri, amanuensi, miniaturisti, insegnanti e studenti della locale schola grammaticae, pittori e armigeri, nonché il noto torchio a caratteri mobili saranno a disposizione del pubblico per un’esperienza immersiva fatta di esibizioni, laboratori e spettacoli, adatti al pubblico di tutte le età, bambini compresi.